domenica 31 agosto 2014

Un altro artista che si interessò ai disegni dei bambini è Paul Klee

La vita
Paul Klee nacque nel piccolo comune di Münchenbuchsee presso Berna, il 18 dicembre 1879, ma la famiglia si trasferì nella capitale svizzera qualche mese dopo. Figlio di un professore di musica, (da cui prese la cittadinanza tedesca) e di una cantante, Klee fu anche un eccellente violinista e amante soprattutto della musica di Bach, Mozart, Beethoven e Wagner, che costituì un'importante componente nella sua formazione e un costante interesse per tutta la vita. Frequentò molto anche i teatri d'opera e di prosa. Nel 1989 si recò a Monaco di Baviera per il suo apprendistato artistico frequentando l'accademia delle Belle Arti. A Monaco, nel 1911, Klee conobbe ed entrò in contatto con diversi artisti tra cui Auguste Macke, Franz Marc e Vasilij Kandinskij, con cui, diede vita al gruppo di Der Blaue Reiter (il cavaliere azzurro).
Decisivo fu il suo viaggio in Tunisia nel 1914 dove l'artista, già eccellente disegnatore, scoprì il colore e se ne impadronì tanto da prediligere, nelle sue opere, tonalità calde tipiche di quest'area geografica che è l'Africa. A tal proposito egli scrisse “Il colore mi possiede. Non ho bisogno di tentare di afferrarlo. Mi possiede per sempre, lo sento. Questo è il senso dell'opera felice: io e il colore siamo tutt'uno: sono pittore”.
Nel 1920 venne chiamato dall'architetto Walter Gropius ad insegnare pittura nella scuola di Bauhaus di Weimar in Germania diventando professore. Klee si applicò alla didattica con entusiasmo, avendo la possibilità di organizzare in maniera più sistematica l'aspetto teorico del suo fare artistico.
L'esperienza si concluse nel 1931 e successivamente assunse la docenza presso l'Accademia di Düsseldorf. Nel 1933 Klee fu costretto dal regime nazista alle dimissioni dall'Accademia di Düsseldorf, poiché il regime giudicava la sua produzione, insieme a quella degli artisti a lui contemporanei e vicini d'esperienza, come "arte degenerata".
Lasciò così la Germania per trasferirsi nuovamente nella sua città natale, dove continuò a dipingere, nonostante i gravissimi problemi di salute dovuti ad una sclerodermia progressiva. Negli ultimi anni della sua vita chiese la cittadinanza svizzera, che gli fu concessa solo postuma. Morì nel 1940 nella cittadina di Muralto, vicino a Locarno.
Il pensiero e le opere
Come Kandinkij, anche Klee., aderisce al movimento dell'astrattismo, ma a differenza del primo per il quale l'arte astratta prescinde da forme riconoscibili, per Klee l'astrattismo non è mai totalmente separato dalla realtà. Per lui l'arte astratta non rappresenta qualcosa di opposto e alternativo alla realtà naturale e non si realizza riportando sulla tela dipinti di oggetti e figure che vengono trasformate in segni e linee non riconoscibili, ma è possibile mantenere un legame con la natura poiché “l'arte è l'immaginazione allegorica della creazione”.L'arte dunque per Klee si avvicina alla natura non perché la imiti, ma perché riesce a riprodurre le intime leggi della creazione.
L'importanza per il disegno artistico infantile viene anche da Klee che, più di tutti gli altri artisti, adotta nei suoi dipinti lo stile grafico infantile: le sue composizioni infatti sono popolate da una miriade di scarabocchi, figure filoformi e creature con corpi triangolari o a clessidra. Non si tratta tuttavia di copie di disegni infantili, bensì della raffigurazione di ciò che profondamente coinvolge l'artista. Egli infatti si mise a studiare i suoi disegni realizzati durante l'infanzia e quelli del figlio Felix sperando così di ricreare nelle sue opere adulte lo stato mentale del suo sé – bambino.
In particolare nell'opera raffigurante “Adamo e la piccola Eva” del 1921, Klee recupera la dimensione infantile seguendo la propria inclinazione rimanendo fedele al gruppo di Der Blaue Reiter: l'espressività dei bambini. Già nel 1912, infatti, Klee scriveva “Nell'arte si può anche cominciare da capo, e ciò è evidente più che altrove [] a casa propria nella stanza riservata ai bambini []. Anche i bambini conoscono l'arte e ci mettono molta saggezza! [...]”.
Nella succitata opera, il soggetto è la nascita di Eva da una costola di Adamo e, come si può vedere, Klee blocca la maturazione di Eva che resta bambina : una bambinetta sbarazzina con le treccine bionde. Adamo invece viene dipinto come un omone baffuto con due grandi occhi spalancati somigliante a delle marionette che tanto piacciono ai bambini.


Illustrazione 4: Paul Klee. Adamo e la piccola Eva, 1921, New York.


L’ambientazione dei personaggi avviene in un luogo in cui è presente un drappo raccolto come fosse una tenda o un sipario rafforzando così l’espressione del gioco infantile.


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