Nascita di una nuova figura: l'atelierista
Con la nascita degli atelier, nasce anche una nuova figura professionale la cui competenza è l'arte. Essa
viene definita atelierista , opera all'interno del laboratorio ed è
spesso un artista di formazione che proviene dal liceo artistico.
Insieme ad educatori, insegnanti ed altre figure
professionali, l'atelierista è chiamata a collaborare per la
realizzazione del progetto educativo utilizzando strumenti e
linguaggi dell'arte per l'attuazione di un metodo di apprendimento
basato sulla ricerca, la pratica e la soggettività.
Non è quindi una figura isolata e staccata dal
resto del nido, ma, lavora a specchio con l'insegnante, imparando
l'una dall'altra e dai bambini stessi, dando vita a momenti di
scambio reciproco, valorizzazione e arricchimento personale.
Esse cercano assieme le strade di una nuova
didattica dove il linguaggio visivo viene intrecciato ad altri
linguaggi costruendo mappe di conoscenza del bambino e
dell'insegnante stessa. Propone ed offre materiali e tecniche
artistiche che rendono attive le mani e la testa per sviluppare
processi immaginativi, creativi ed espressivi che sono in relazione
con i processi cognitivi considerando non tanto il risultato finale,
cioè il prodotto che ogni bambino realizza, ma il processo di
apprendimento e il percorso che ogni bambino mette in pratica per
raggiungere il suo obiettivo.
Questi momenti creativi proposti dell'
atelierista all'interno del laboratorio, vengono svolti sia a livello
individuale che collettivo e ciò permette di capire come una della
sue funzioni sia anche quella di promuovere un lavoro di gruppo che
anziché separare, unisce i bambini all'interno di uno spazio
relazionale in cui ciascuno apprendere insieme all'altro attraverso
il “fare” e il “rifare”. L'atelierista inoltre deve
affiancare i bambini durante lo svolgimento del laboratorio gestendo
eventuali tensioni cognitive e relazionali che possono emergere e
cogliere idee e interessi necessari per realizzare poi una nuova
attività di gruppo. Il laboratorio infatti parte sempre dalle storie
soggettive e dai vissuti personali di ciascuno, cosicché la
prodzione-ricerca che si attua al suo interno, è sempre una ricerca
autobiografica e tutti i lavori prodotti, divengono una testimonianza
della propria identità. Infine, l'atelierista, deve porsi anche come
punto di riferimento per i bambini dando loro sicurezza e
tranquillità, ma allo stesso tempo deve stimolarli senza impedimenti
o forzature attraverso tutte le sperimentazioni, tecniche ed
espressive di cui essa dispone.
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