venerdì 5 settembre 2014

  1. Nascita di una nuova figura: l'atelierista

Con la nascita degli atelier, nasce anche una nuova figura professionale la cui competenza è l'arte. Essa viene definita atelierista , opera all'interno del laboratorio ed è spesso un artista di formazione che proviene dal liceo artistico.
Insieme ad educatori, insegnanti ed altre figure professionali, l'atelierista è chiamata a collaborare per la realizzazione del progetto educativo utilizzando strumenti e linguaggi dell'arte per l'attuazione di un metodo di apprendimento basato sulla ricerca, la pratica e la soggettività.
Non è quindi una figura isolata e staccata dal resto del nido, ma, lavora a specchio con l'insegnante, imparando l'una dall'altra e dai bambini stessi, dando vita a momenti di scambio reciproco, valorizzazione e arricchimento personale.
Esse cercano assieme le strade di una nuova didattica dove il linguaggio visivo viene intrecciato ad altri linguaggi costruendo mappe di conoscenza del bambino e dell'insegnante stessa. Propone ed offre materiali e tecniche artistiche che rendono attive le mani e la testa per sviluppare processi immaginativi, creativi ed espressivi che sono in relazione con i processi cognitivi considerando non tanto il risultato finale, cioè il prodotto che ogni bambino realizza, ma il processo di apprendimento e il percorso che ogni bambino mette in pratica per raggiungere il suo obiettivo.

Questi momenti creativi proposti dell' atelierista all'interno del laboratorio, vengono svolti sia a livello individuale che collettivo e ciò permette di capire come una della sue funzioni sia anche quella di promuovere un lavoro di gruppo che anziché separare, unisce i bambini all'interno di uno spazio relazionale in cui ciascuno apprendere insieme all'altro attraverso il “fare” e il “rifare”. L'atelierista inoltre deve affiancare i bambini durante lo svolgimento del laboratorio gestendo eventuali tensioni cognitive e relazionali che possono emergere e cogliere idee e interessi necessari per realizzare poi una nuova attività di gruppo. Il laboratorio infatti parte sempre dalle storie soggettive e dai vissuti personali di ciascuno, cosicché la prodzione-ricerca che si attua al suo interno, è sempre una ricerca autobiografica e tutti i lavori prodotti, divengono una testimonianza della propria identità. Infine, l'atelierista, deve porsi anche come punto di riferimento per i bambini dando loro sicurezza e tranquillità, ma allo stesso tempo deve stimolarli senza impedimenti o forzature attraverso tutte le sperimentazioni, tecniche ed espressive di cui essa dispone.

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