mercoledì 3 settembre 2014

Inoltre, ciò che accomuna bambini e artisti è la capacità nel vedere le cose e a stupirsi di fronte ad esse. Non tutti sanno “vedere”, molti solo “guardano”, ma lo stupore nasce solamente nel momento in cui si vede e non quando si guarda, poiché vedere è diverso da guardare, come ben spiega Paul Cézanne:
    per fare il pittore bisogna sape vedere. Non è così semplice come può sembrare: molto spesso ci limitiamo a guardare, mentre vedere è una cosa molto più interessante. Per fare un esempio, andiamo in cucina. Possiamo imbatterci in tre mele o in una testa d'aglio oppure in un mucchietto di patate. A guardarle non dicono molto. Ma a ben vedere ci sono tante cose da notare: proviamo a pensare di metterci nei panni di un alieno o, meglio ancora, di un bambino piccolo. Nei panni di chi non ha mai visto nulla. Bambini e artisti sono categorie molto vicine: lo stupore di un bambino, che deve conoscere il mondo, è molto simile allo stupore di un'artista che vuole conoscerlo o smettere di ri-conoscerlo. Cosa significa: quando noi guardiamo una mela sappiamo già di che si tratta. Un bambino piccolo non sa ancora cos'è. Allora la annusa, la morde, la tocca, la inventa da capo giocando come se fosse una piccola casa, abitata da chissà chi. Il lavoro di un artista consiste nel liberarsi (con più o meno fatica) da tutto quello che già conosce e riuscire a vedere lo stupore della realtà”.


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