Inoltre, ciò che accomuna bambini e
artisti è la capacità nel vedere le cose e a stupirsi di fronte ad
esse. Non tutti sanno “vedere”, molti solo “guardano”, ma lo
stupore nasce solamente nel momento in cui si vede e non quando si
guarda, poiché vedere è diverso da guardare, come ben spiega Paul
Cézanne:
“per
fare il pittore bisogna sape vedere. Non è così semplice come può
sembrare: molto spesso ci limitiamo a guardare, mentre vedere è una
cosa molto più interessante. Per fare un esempio, andiamo in
cucina. Possiamo imbatterci in tre mele o in una testa d'aglio
oppure in un mucchietto di patate. A guardarle non dicono molto. Ma
a ben vedere ci sono tante cose da notare: proviamo a pensare di
metterci nei panni di un alieno o, meglio ancora, di un bambino
piccolo. Nei panni di chi non ha mai visto nulla. Bambini e artisti
sono categorie molto vicine: lo stupore di un bambino, che deve
conoscere il mondo, è molto simile allo stupore di un'artista che
vuole conoscerlo o smettere di ri-conoscerlo. Cosa significa: quando
noi guardiamo una mela sappiamo già di che si tratta. Un bambino
piccolo non sa ancora cos'è. Allora la annusa, la morde, la tocca,
la inventa da capo giocando come se fosse una piccola casa, abitata
da chissà chi. Il lavoro di un artista consiste nel liberarsi (con
più o meno fatica) da tutto quello che già conosce e riuscire a
vedere lo stupore della realtà”.
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